Vittorio Asinari di Bernezzo
Vittorio Asinari di Bernezzo | |
---|---|
![]() | |
Nascita | Camerano Casasco, 3 agosto 1842 |
Morte | Torino, 1923 |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Cavalleria |
Anni di servizio | 1859 - 1909 1915 - 1923 |
Grado | Tenente generale |
Comandanti | Ettore Gerbaix de Sonnaz Giuseppe Dezza |
Guerre | Seconda guerra d'indipendenza italiana Terza guerra d'indipendenza italiana Prima guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia di Custoza (1866) |
Studi militari | Accademia militare di Torino |
fonti nel corpo del testo | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Manuale |
Vittorio Asinari, Marchese di Bernezzo (Camerano Casasco, 3 agosto 1842 – Torino, 1923), è stato un generale e patriota italiano.
Biografia
«Devi, il comando, ruggirlo, o reduce / dalla Campagna Rossa, tu al turbine! / sei tu, sei tu, che atteso hai troppo, / che devi tonare: galoppo – / MARCH’»
(Giovanni Pascoli, da A riposo, in Odi e Inni)
Nacque nel 1842 a Casasco, all'epoca nel circondario di Asti, dal marchese Giuseppe e da Maria Radicati. Da giovane frequentò l'accademia militare di Torino, per poi arruolarsi come soldato volontario nel Regio Esercito nel 1859. Nel 1860 divenne sottotenente e passò nel Reggimento "Guide", dove presto diventò il luogotenente e aiutante di campo di Maurizio Gerbaix de Sonnaz.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/50/Patria_Esercito_Re_p380.jpg/220px-Patria_Esercito_Re_p380.jpg)
Partecipò alla seconda e alla terza guerra d'indipendenza italiana; il 24 giugno 1866, durante la Battaglia di Custoza, si distinse con un'azione di gran valore: presso Campagna Rossa il suo reggimento, che a seguito degli accadimenti di quel giorno era in ritirata, si trovò minacciato dall'avanzata della Brigata Weimar. La condizione era così drammatica che la bandiera stessa del reggimento era in pericolo.[1] Il Bernezzo, ricevuto l'ordine dal colonnello Giuseppe Dezza (che era diventato comandante di divisione, in seguito alla morte di Villarey e al ferimento di Cerale e di Dho) di impedire ad ogni costo l'avanzata del nemico, si scagliò con i suoi plotoni di cavalleria verso il nemico e, nonostante la evidente superiorità numerica ed il terreno sfavorevole, riuscì a fermare gli austriaci e a salvare la ritirata dei suoi. In questa azione, premiata con l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, lui stesso venne gravemente ferito e 18 compagni furono feriti od uccisi.[1][2]
In seguito venne promosso capitano nel 1871, tenente colonnello nel 1883 fu messo a capo della Scuola Normale di Cavalleria, fino ad arrivare al grado di tenente generale. Nel 1909 pronunciò un discorso a favore della liberazione delle terre italiane ancora sotto la dominazione austriaca. Le sue parole provocarono grande sconcerto nella società dell'epoca, tanto che fu messo a riposo.[3] In questa occasione, Giovanni Pascoli, ricordando i tempi di Custoza e della carica di Campagna Rossa, gli dedicò l'ode "A riposo".[4] Allo scoppio della prima guerra mondiale fu richiamato in servizio e meritò la medaglia d'argento al Valor Militare. Nominato senatore durante la XXVI legislatura del Regno d'Italia,[5] morì prima di prendere possesso della carica.
A Vittorio Asinari di Bernezzo è stata intitolata una via nel quartiere torinese di Parella (Torino).
Onorificenze
![Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/30/Cavaliere_BAR.svg/60px-Cavaliere_BAR.svg.png)
— 24 giugno 1866[6]
![Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/30/Valor_militare_silver_medal_BAR.svg/60px-Valor_militare_silver_medal_BAR.svg.png)
Note
- ^ a b Pullè, p. 363.
- ^ Dezza, p. 184.
- ^ Frassati, p. 358.
- ^ A riposo, su fondazionepascoli.it. URL consultato il 1º novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2018).
- ^ Gazzetta ufficiale, p.9027 (PDF), su storia.camera.it. URL consultato il 24 maggio 2018.
- ^ Pullè, p. 361.
- ^ Fronte dolomitico, su frontedolomitico.it. URL consultato il 24 maggio 2018.
Bibliografia
- Leopoldo Pullè, Patria Esercito Re, Milano, Ulrico Hoepli, 1908, pp. 361-365.
- Carlo Corsi, Delle vicende del primo corpo d'armata durante il primo periodo della campagna del 1866, Milano, Tipografia della perseveranza, 1867, pp. 82-83, SBN IT\ICCU\TO0\0371690.
- Giuseppe Dezza, Memorie autobiografiche e carteggio (1848-1875), a cura di Giorgio Marino, Milano, Renon editore, 1963, p. 184, SBN IT\ICCU\SBL\0263509.
- Luciana Frassati, Un uomo, un giornale: Alfredo Frassati (1868-1961). Vol. 1, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1978, p. 358.
Voci correlate
Altri progetti
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vittorio Asinari di Bernezzo
Collegamenti esterni
- Asinari di Bernezzo, Vittorio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/67/Crystal_Clear_app_Login_Manager.svg/25px-Crystal_Clear_app_Login_Manager.svg.png)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/38/Pickelhaube_and_Brodie.svg/25px-Pickelhaube_and_Brodie.svg.png)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a8/Tricolo_tondo.jpg/25px-Tricolo_tondo.jpg)