Via italiana al socialismo

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La via italiana al socialismo è stata una strategia politica teorizzata da Palmiro Togliatti[1], pochi mesi dopo la morte di Stalin, e da lui presentata nella sua relazione all'VIII Congresso del Partito Comunista Italiano[2][3][4] nel dicembre 1956. La strategia proponeva il ripudio della rivoluzione violenta, il rifiuto dell'idea stalinista di una direzione internazionale del movimento comunista, il rispetto della Costituzione e del regime parlamentare. La "linea" proposta da Togliatti ripudiava inoltre la propaganda atea e proponeva in Italia un vasto sistema di alleanze.[1] Questa linea proposta da Togliatti subì un appannamento durante il periodo della guerra fredda.[5]

Note

  1. ^ a b https://www.britannica.com/biography/Palmiro-Togliatti
  2. ^ https://www.treccani.it/enciclopedia/palmiro-togliatti_(Dizionario-Biografico)/
  3. ^ Togliatti, Palmiro - Treccani, su Treccani. URL consultato il 30 novembre 2023.
  4. ^ Crainz, p. 29.
  5. ^ https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/PCI/Taviani.html

Bibliografia

  • Palmiro Togliatti, La via italiana al socialismo, a cura di Luciano Gruppi e Paola Zanini, Roma, Editori riuniti, 1972, OCLC 800387504.
  • Luciano Gruppi, La via italiana al socialismo, 1977, OCLC 1404251103.
  • Donald Sassoon, Togliatti e la via italiana al socialismo: il Pci dal 1944 al 1964, Torino, Einaudi Editore, 1980, OCLC 797729982.
  • Emanuele Macaluso, Comunisti e riformisti: Togliatti e la via italiana al socialismo, Milano, Feltrinelli Editore, 2013, ISBN 8807172690, OCLC 898724394.
  • Guido Crainz, Storia della Repubblica: L'Italia dalla Liberazione ad oggi, Roma, Donzelli Editore, 2013, ISBN 8868434318, OCLC 953774514.
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