Tino Petrelli
![Questa voce è da wikificare](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/ce/Wikitext.svg/50px-Wikitext.svg.png)
Valentino Petrelli, detto Tino (Fontanafredda, 6 agosto 1922 – Piacenza, 8 settembre 2001), è stato un fotografo italiano, noto per i suoi reportage fotogiornalistici.
Biografia
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/38/Giro_d%27Italia_1953_W_Fausto.jpg/220px-Giro_d%27Italia_1953_W_Fausto.jpg)
Trasferitosi a Milano all'età di 12 anni iniziò a lavorare alla Publifoto nel 1937 come fattorino e successivamente come fotografo. Le sue foto hanno raccontato l'Italia sotto la dittatura fascista, la guerra e la ricostruzione, così come il boom economico degli anni sessanta e le tensioni sociali nei settanta.[1][2]
Nel 1948 realizzò un famoso reportage, mostrando la miseria, l'esclusione e la fame degli abitanti di Africo nell'Aspromonte in Calabria. Le foto furono pubblicate sul periodico L'Europeo, unite ad un articolo, Africo, emblema della disperazione, scritto da Tommaso Besozzi.[3] Le foto produssero un'impressione scandalosa per l'opinione pubblica, che al tempo stava riscoprendo la drammatica situazione della "questione meridionale". Nel 1951 documentò l'alluvione del Polesine, che causò 101 vittime e oltre 150 000 sfollati.[1]
Note
Collegamenti esterni
- Valentino Petrelli, su lombardiabeniculturali.it.
- Valentino Tino Petrelli: La nostra storia per immagini (PDF), su mediastudies.it (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
- "W Fausto" scritto nella neve, su giannibertoli.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 18110932 · ISNI (EN) 0000 0000 7864 6769 · SBN VIAV096737 · Europeana agent/base/33607 · LCCN (EN) n83318529 · GND (DE) 122655605 · CONOR.SI (SL) 85921635 |
---|